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Colonna di tram (in primo piano una serie 151-230 del 1911) dedicata al servizio speciale per le colonie elioterapiche. Negli anni Venti si diffuse in Italia la colonia elioterapica, un luogo dove i bambini soggiornavano e venivano curati per malattie ai giorni nostri completamente debellate, ma che ai tempi erano causa di mortalità: tubercolosi, vaiolo, difterite e varie altre. L'idea fu importata dal Regno Unito alla fine dell'Ottocento dal medico fiorentino Giuseppe Barellai (1813-1884), igienista sociale di stampo positivista e sostenitore della balneoterapia, il quale creò diversi “ospizi marini” per la cura delle malattie infantili attraverso i bagni di sole (elioterapia) e i bagni d’acqua (balneoterapia) per la pelle e per il miglioramento della circolazione sanguigna, una tecnica già usata ai tempi dei Romani.